E’ risaputo quanto sia importante seguire una corretta alimentazione durante la gravidanza. Meno conosciuto è invece il ruolo dell’alimentazione nei problemi di fertilità sia femminili che maschili . Sovrappeso e scorrette abitudini alimentari sono infatti cause determinanti dell’infertilità di una coppia. Questa è una problematica alquanto diffusa. Basti pensare che in Italia circa il 15% delle coppie soffre di problemi di infertilità. In questo articolo dunque voglio parlarvi di quali siano le corrette abitudini alimentari che, se perseguite (soprattutto prima di intraprendere una gravidanza), aiutano la donna a preservare la propria fertilità e a garantirsi una gravidanza più serena e sicura tanto per se stessa che per il bambino, con un rischio di sviluppo di esiti avversi molto ridotto.

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Alimentazione e fertilità FEMMINILE
E’ importante aumentare nella giovane donna la consapevolezza che non è sufficiente avere corrette abitudini alimentari solo nel periodo della gravidanza . Un periodo fondamentale per una buona gravidanza è infatti il periodo pre-concezionale, cioè tutta quella fase più o meno lunga in cui si tenta di concepire un figlio.Può capitare che la donna scopra di essere incinta quando molti organi del feto sono già formati, dunque troppo tardi per ricorrere alle dovute integrazioni per assicurare il miglior sviluppo possibile.
I principali fattori di rischio per la donna sono il sovrappeso e l’obesità, che aumentano il rischio di aborti spontanei, malformazioni, infertilità, pre-eclampsia, diabete gestazionale, macrosomia e necessità di ricorrere a parti cesarei. Per questi motivi risulta ancor più importante per le donne che hanno anche altri fattori di rischio iniziare un percorso di dimagrimento. Anche l’abitudine al fumo si associa ad gravidanza ectopica ed aborti spontanei, malformazioni, infertilità; patologie della placenta, rottura prematura delle membrane, prematurità, restrizione della crescita fetale. Il consumo di alcol invece è responsabile della sindrome feto-alcolica, una patologia che causa una ridotta crescita del bambino, malformazioni, cardiopatie congenite e deficit cognitivi. Non vi è una quantità minima di alcol che può essere tollerata in gravidanza, in quanto l’acol passa completamente la barriera placentare arrivando al feto: in gravidanza dunque, ne viene assolutamente vietato il consumo.
Lo stile alimentare che sembra dare i maggiori risultati in termini di fertilità è la dieta mediterranea, caratterizzata da un consumo di carboidrati a basso indice glicemico, proteine in maggioranza di origine vegetale e bassissimo contenuto di acidi grassi trans. Alcuni studi hanno dimostrato infatti che la dieta mediterranea aumenta le probabilità di procreazione e riduce del 50-60% il rischio di malformazioni quali labbro leporino o spina bifida. Inoltre questo stile alimentare sembra essere anche il più adatto da seguire se si sta seguendo un programma di procreazione medicalmente assistita.
E’ certamente nota l’importanza dell’integrazione dei folati in gravidanza dato che una carenza di questo micronutriente provoca difetti del tubo neurale (il precursone fetale del sistema nervoso centrale), quali spina bifida, anencefalia ed encefalocele. Spesso però si ignora che questa integrazione deve essere iniziata almeno 3 mesi prima del concepimento per essere efficace, in quanto la chiusura del tubo neurale avviene dal 17° al 30° giorno di gravidanza.
Anche le altre vitamine del gruppo B svolgono un ruolo importante nella fertilità. Si è visto infatti che una loro carenza può essere una concausa di iperomocisteinemia, condizione che oltre ad aumentare il rischio cardiovascolare, aumenta anche il rischio di infertilità.
Appare evidente come per una donna desiderosa di prole, un piano alimentare strutturato e consapevole sia una passo fondamentale nella programmazione di una gravidanza sicura.
Alimentazione e fertilità MASCHILE
Anche nell’uomo come nella donna il controllo del peso e un corretto stile di vita che escluda alcol, tabagismo e vita sedentaria, permettono di ridurre il rischio di infertilità.
Un ruolo fondamentale nella salute e nella motilità degli spermatozoi è giocato dagli acidi grassi polinsaturi (PUFA) e in particolare dall’acido docosaesaenoico (DHA), acido grasso semiessenziale della serie omega-3, che si trova prevalentemente nella regione della testa e della coda ed è coinvolto nei meccanismi di riconoscimento della cellula uovo. Si può dedurre quanto una alimentazione ricca di omega-3 migliori la qualità del liquido seminale e agisca positivamente sulla motilità, sul numero e la morfologia degli spermatozoi. Da qui l’importanza di consumare tanto pesce, in particolare pesce azzurro, e frutta secca. Infatti, uno studio del 2012 ha dimostrato come un’assunzione di 75g di noci per 12 settimane fosse in grado di migliorare la vitalità, la morfologia e la motilità degli spermatozoi.
Molto importante nell’uomo è anche la supplementazione di antiossidanti. Le molecole antiossidanti sono in grado di ridurre la frammentazione del DNA contenuto negli spermatozoi che può essere alla base di una mancata fecondazione o di aborti spontanei. Alcuni studi hanno dimostrato come nei testicoli e nel liquido seminale di soggetti con problemi di fertilità, le concentrazioni di antiossidanti siano più basse rispetto a quelle di un soggetto sano. Vitamina C, vitamina E, zinco e selenio sono tra le principali molecole antiossidanti delle quali si può valutare l’integrazione per aumentare la fertilità di questi soggetti.
In conclusione, è evidente come una corretta alimentazione che si avvicini ad esempio alla dieta mediterranea, sia fondamentale per prevenire le problematiche di infertilità di coppia a genesi sia maschile che femminile e soprattutto nella riduzione del rischio di eventi avversi in corso di gravidanza.
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