Allergie e intolleranze alimentari, Diete per patologie

Allergie e intolleranze alimentari: test diagnostici e test non convenzionali – parte 2

Test alternativi e non convenzionali per la diagnosi delle intolleranze alimentari

Nell’articolo precedente, si è parlato della differenza tra intolleranze ed allergie alimentari e dei metodi diagnostici convenzionali. In questo articolo parleremo invece dei test alternativi e non convenzionali, Questi test sono stati sottoposti a valutazione clinica tramite studi controllati, che ne hanno dimostrato l’assoluta mancanza di validità clinica e credibilità scientifica. Pertanto non vanno assolutamente prescritti ne il paziente dovrebbe sottoporvisi volontariamente. Di questi test non convenzionali ne esistono tantissimi ed è giusto quindi elencarli per poter mettere in guardia il paziente dall’effettuarli.

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(Immagine dal web)

Test in vivo

  • Test di provocazione-neutralizzazione intradermico e test di provocazione-neutralizzazione sublinguale: questi due test si basano sulla somministrazione nel primo caso intradermica e nel secondo caso sublinguale dell’allergene o di altre sostanze e sull’osservazione del paziente nei successivi 10 minuti. In questa metodica qualsiasi sintomo, anche aspecifico, che compare in questo lasso di tempo, viene considerato segno di intolleranza a quell’allergene. Questi test sono profondamente diversi dal prick test che viene fatto abitualmente per la diagnosi delle allergie, nel quale viene somministrato un dosaggio crescente dell’allergene e viene monitorata la comparsa di sintomi ben precisi e valutabili con indagini strumentali oggettivabili;
  • Kinesiologia applicata: questo test non necessita di spiegazioni per metterne in luce l’assoluta irrazionalità. È un test che viene effettuato di solito dai chiropratici e si basa su una misurazione soggettiva della forza muscolare. Il paziente tiene con una mano una bottiglia di vetro che contiene l’alimento da testare, mentre con l’altra mano spinge la mano dell’esaminatore. La percezione da parte di quest’ultimo di una riduzione della forza muscolare indica una risposta positiva e pertanto un’allergia o intolleranza nei confronti dell’estratto contenuto nel recipiente. Inutile sottolineare che non è mai stato documentato un interessamento dell’apparato scheletrico in corso di reazioni allergiche e soprattutto il fatto che l’allergene non venga posto a diretto contatto con il soggetto ma con l’intermezzo della bottiglia esclude ogni possibile spiegazione razionale;
  • Test elettrodermici: si basano sul principio dell’agopuntura di Voll che afferma l’esistenza di una variazione del potenziale elettrico cutaneo in seguito al contatto con alimenti “non tollerati” o “nocivi”. Questo principio non è mai stato dimostrato e di conseguenza si rivela inutile la sua applicazione;
  • Biorisonanza: questa tecnica si basa sul principio non dimostrato che l’essere umano produca onde elettromagnetiche buone e cattive. Gli apparecchi che vengono utilizzati sarebbero in grado di catturare le onde elettromagnetiche negative associate all’allergia e di restituirne di positive al paziente;
  • Altri test sono l’iridologia, l’analisi del capello, il pulse test, lo strenght test e il riflesso cardio-auricolare.

Test in vitro

La pericolosità di questi test in vitro è che vengono fatti su campioni di sangue, facendo illudere il paziente della loro veridicità e attendibilità.

  • Test citotossico: questo test si basa sul principio per cui aggiungendo uno specifico allergene al sangue intero o ad una sospensione leucocitaria, in caso di allergia o intolleranza, questo sia in grado di indurre una modifica morfologica delle cellule del sangue fino alla lisi cellulare. Diversi studi hanno dimostrato come questo test non sia assolutamente riproducibile e non sia in grado di discriminare tra un soggetto non allergico e uno realmente allergico. Inoltre il risultato del test varia anche se fatto alla stessa persona in momenti diversi della giornata
  • Dosaggio delle IgG4: questo test viene molto proposto dalle farmacie e dai laboratori di analisi. Si basa sul dosaggio degli anticorpi IgG4 diretti verso determinati antigeni. La presenza di questi antigeni non è correlata a allergie alimentari ma la loro presenza è dovuta ad una normale azione del sistema immunitario quando viene esposto ad allergeni alimentari senza che questo stia ad indicare lo scatenarsi della patologia allergica. Inoltre questi anticorpi sono stati ritrovati anche in pazienti che non presentavano alcuna storia clinica di allergia. Di conseguenza questo test non risulta rilevante nella diagnosi delle allergie alimentari.

A conclusione di quanto detto fin’ora la FNOMCEO si esprime in questi termini:

  • tali metodiche non hanno basi scientifiche dimostrate, in controtendenza con la medicina moderna, dove si cerca di creare percorsi diagnostici e terapeutici evidence based;
  • pur essendo in uso da anni, non ci sono studi controllati in doppio cieco che ne dimostrino l’efficacia. Esistono invece dimostrazioni della loro inefficacia;
  • il rischio di un utilizzo indiscriminato di metodologie non comprovate, come autodiagnosi da parte del paziente o da medici non esperti della materia, può condurre a gravi ripercussioni sulla salute del paziente. Si pensi ad esempio al ritardo di crescita e malnutrizione in bambini che non seguono una corretta alimentazione se privati di alimenti fondamentali, senza una reale indicazione clinica; il mancato riconoscimento di un allergene pericoloso per la vita del paziente; ancora peggio, il rischio di un ritardo diagnostico di patologie più gravi, non riconosciute perché considerate “intolleranze alimentari.

Bibliografia

  1. Allergie e intolleranze alimentari, documento condiviso. FNOMCEO

2 pensieri su “Allergie e intolleranze alimentari: test diagnostici e test non convenzionali – parte 2”

  1. Salve dottoressa se non ho capito male dall’articolo pubblicato lei non crede al test elettrodermici?
    E come fa a capire che sono intollerante al latte alle zucchine o aglio?
    A l’età di 27 anni ho avuto la sfortuna di avere un orticaria. Ricoverata ma nulla non si sapeva se erano stati i medicinali o gli alimenti ma io continuavo ad as vere ponfi in tutto il corpo
    Dopo la non risposta della medicina convenzionale mi sono avvicinata alla omeopatia che mi ha salvato se così si può dire perché so che è definita acqua da tanti medici
    In poche parole ho sempre visto con il test le mie intolleranze e adesso sto cercando una nutrizionista che effettua anche questo test prima di darmi la dieta perché il mio omeopata è morto e ne ho bisogno di un altra contatto con un altra nutrizionista
    Grazie

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    1. Buonasera Giovanna. La ringrazio per il suo commento. La meraviglia della scienza è che non richiede un atto di fede. Tutto quello che si afferma in ambito scientifico deve essere dimostrabile e riproducibile. I test non convenzionali (tra cui quelli elettrodermici e gli altri elencati nell’articolo), sono stati sottoposti a studi di validazione ma i risultati ne hanno dimostrato l’assoluta mancanza di validità clinica. Quindi non si tratta di “credere” ai test elettrodermici. Essendone stata dimostrata l’inutilità, il professionista sanitario non dovrebbe consigliarlo ai pazienti. Oltretutto, se si fa affidamento ai risultati di questi test, il rischio è quello di eliminare determinati alimenti dalla propria alimentazione senza un reale motivo, rischiando carenze e un’alimentazione squilibrata. Il discorso sull’omeopatia è lo stesso. Anche qui diversi studi hanno dimostrato che nessuna patologia è migliorata o guarita in seguito all’uso di un rimedio omeopatico. L’unico effetto che le si riconosce è quello dell’effetto placebo, motivo per il quale l’omeopatia viene usata esclusivamente per quei malesseri (ad esempio raffreddore o mal di testa) che con il tempo tendono a guarire da soli o hanno andamento ciclico . La invito a leggere questo articolo per ulteriori approfondimenti, dove trova anche i riferimenti agli studi https://dottoremaeveroche.it/lomeopatia-ha-effetti-scientificamente-dimostrati/ .
      Quindi se sta cercando un nutrizionista che si occupi di questi test non convenzionali o di omeopatia, purtroppo non sono la persona giusta. Le auguro una serena serata.

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